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GIUSEPPE GLORIOSO | Lab Service Photo

GIUSEPPE GLORIOSO

GIUSEPPE GLORIOSO

“HYPNOSIS REFLECTION”
Giuseppe Glorioso nasce a Palermo nell’81, diplomato all’Ist. d’Arte si laurea in “Decorazione” presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Eredita dal padre, doti pittoriche e grafiche che sviluppa professionalmente in qualità di grafico e anche nell’arte plastica tridimensionale e installazioni polimateriche, ma prevalentemente si occupa di restauro di vetrate Liberty e di decorazione artistica nella sua città. Nel 2011 viene convocato in stesso ambito, all’isola di Oahu, (Hawaii) dove alcune sue vetrate artistiche oggi sono esposte permanentemente alle Benedictine Monastery of Hawaii e all’Hotel “JW Marriot” ihilani, Ka Olina. A maggio 2014 vince il primo posto per la scultura,
all’evento al centro storico di Palermo “le Piazze dei 5 Sensi”, rapisce l’attenzione di pubblico e stampa per la sua opera, parte di una lunga serie battezzata: “Hypnosis” (una di queste presente alla fiera di Arte
Padova 2014). Serie in cui è presente il leit motiv: globi e iridi oculari, quali archetipi di sfere di luce e sguardi che affiorano dal riflettente nero plexiglas. Richiami da parte dell’artista, al mondo psichico-percettivo che oggi trova sempre più, l’illusorio spazio dello sguardo destinato all’effetto “trance”, dinanzi la tecnologia virtuale, causa effetto biofeedback, con componenti ipnotiche ed esperienze, non sempre di lucide realtà. Opere originali intrise di sensibile e spirituale, di visibile e invisibile dal fascino ermeneutico- alchemico, (che già di per se, il vetro possiede, per la sua lavorazione misteriosa dal rovescio, e non mostra mai la sua “interiorità” completa all’osservatore).
Oculus menti che diversifica in nuove unità in tensione plastica tra soggetto e oggetto, prototipi cosmogonici cinetica che si dilatano nell’oscurità, e investono l’osservatore, tra sensi, realtà e illusione. Nell’iridescenza prismatica, nel moltiplicarsi euritmico di sfere di luce, sfuma lo spettro oculare con ascetica riflessione sullo sguardo, che si ricolma nella vita e assorbe un universo di pensieri, memorie e percezioni. “Tableaux vivent”, mimemis organico, forza d’attrazione, ottica basculare di rimando, nel clivage e seduzione tra occhio che guarda e che riceve lo sguardo. Campo bidimensionale che amplifica direzioni e intervalli i una griglia Kleperiana in moto orizzontale e verticale, in gruppi di vicinanza e somiglianza delle sfere che interagiscono. Nella fenomenologica Gestaltheoria, mette a nudo l’occhio pulsionale e scopico dell’osservatore supera il simbolico reale, tra dimensione significante e seduzione dello sguardo. Giuseppe Glorioso nella sua ricerca sulle vetrate delle cattedrali antiche che, simboleggiano l’ingresso del fiat-lux, loculo-occhio divino, comunica nel contemporaneo la metafora dell’inconscio e percezione intellettuale, conoscenza e finestra dell’anima: luminum tra Dio, geometria sacra e con intersezioni intimistiche lascia riflettere sulla descrizione dell”unus mundus universali.

Dott.ssa Francesca Mezzatesta
Storico e critico dell Arte e Spettacolo